Che facessero bene lo sapevamo già, che fossero un grande aiuto in gravidanza ce lo dicono gli ultimi studi scientifici, mettendo a fuoco tutte le virtù dei frutti a guscio. Ottime da sgranocchiare come spuntino, hanno un potere saziante e in genere non provocano nausea.
Le mandorle sono un’ottima fonte di grassi “buoni” quelli polinsaturi, benefici per l’organismo perché capaci di abbassare il colesterolo e proteggere il cuore. Nello specifico in gravidanza svolgono un ruolo determinante per la corretta formazione del tessuto cerebrale e del sistema nervoso del feto. Non solo: contengono quantità significative di fattori antiossidanti e sono una vera miniera di minerali (calcio e magnesio) e di vitamine, soprattutto la E e quelle del gruppo B. Le mandorle forniscono anche acido folico, una sostanza nutritiva che aiuta a prevenire difetti del tubo neurale fetale. Infine, questi alimenti sono particolarmente ricchi di fibra, capace di ridurre la stitichezza, problematica legata all’assetto ormonale della gestante. L’apporto di magnesio inoltre contribuisce a ridurre i crampi legati alla gravidanza.
Ottime come spuntino, hanno un potere saziante e in genere non provocano nausea. Inoltre hanno anche un buon contenuto in calcio, iodio e ferro, e sono ricche di proteine, fibre e vitamine, micronutrienti che tendono ad essere maggiormente richiesti durante la gestazione.
Mandorle e frutta a guscio vengono dunque consigliati come alimenti da inserire quotidianamente nella dieta di una gestante, con qualche attenzione: le mandorle sono un alimento molto calorico.
Si consiglia di mangiarne al massimo 5-6 al giorno, preferibilmente la mattina, che apportano circa 85 kcal.
Non tutta la frutta a guscio, però, è salutare in egual misura: alcuni semi, come le noci macadamia, le noci brasiliane e gli anacardi contengono livelli relativamente alti di grassi saturi.
Dunque, donne in gravidanza: mandorle sì, anche tutti i giorni, ma controllando le quantità.
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